La nostra storia

La storia e l'evoluzione del Centro Interdipartimentale di Management Sanitario- CISM

Nel Novembre del 1995, presso il Rettorato dell’Università Politecnica delle Marche (UnivPM), una Commissione di laurea, costituita pariteticamente da Docenti della Facoltà di Medicina e da Docenti di Economia, presieduta dal Rettore, Prof. Guido Bossi, esamina 2 tesi in tema di Economia Sanitaria. Una di esse è presentata da uno studente della Facoltà di Medicina (Dott. Andrea Vecchi) e l'altra da una studentessa della Facoltà di Economia (Dott.ssa Raffaella Giacchetti). Entrambe le tesi affrontano la complessità nell’applicare logiche aziendali al contesto sanitario pubblico italiano. Dal 1992, il Prof. GianMario Raggetti, economista e relatore unico delle due tesi in Economia Sanitaria, s'interessa alla complessità da superare per applicare la Legge n.502-1992, di riforma del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Il SSN., istituito nel 1978, è riformato con la norma del 1992. Essa trasforma ogni struttura sanitaria del SSN in “Azienda”, dotata di autonomia giuridica, amministrativa, gestionale, organizzativa ed anche produttivo-erogativa. In breve tempo, si costituiscono centinaia Aziende tra Aziende Sanitarie locali (ASL), Aziende Ospedaliere (AO), Aziende Istituti di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), Aziende Policlinici Universitari (AOU). Esplode l'esigenza di formare ed addestrare il personale medico ed infermieristico per applicare le modalità nuove di gestione ed anche di selezionare professionisti, esterni al SSN, da assumere come Dirigenti cui affidare la gestione delle Aziende sanitarie con criteri e metodi imprenditoriali. Si diffonde sia la cultura del "dato contabile", per attuare un controllo di gestione efficace, sia una sensibilità elevata del personale medico ed infermieristico nel valutare, anche sul piano economico, oltre che dal punto di vista sanitario, ogni risorsa usata per erogare attività assistenziali e socio-sanitarie[1]. Si diffonde anche l'uso di strumenti nuovi come la contabilità analitica, il bilancio conclusivo, quello preventivo (Budget), si attivano i centri di costo e di ricavo, si avvia il controllo di gestione, si adotta il metodo della programmazione e si negoziano le risorse da allocare. Sul piano organizzativo si diffonde la soluzione del Dipartimento che facilita le responsabilità gestionali e la valutazione dei singoli professionisti sanitari...continua a leggere

 

[1] La gestione economica e sanitaria è assicurata da una Direzione in cui sono presenti un Direttore Generale, un Direttore Sanitario ed un Direttore Amministrativo di nomina pubblica (Ente Regione). Si indica anche il modello organizzativo interno da adottare: quello dipartimentale. Le logiche aziendali si diffondono rapidamente nel contesto della sanità pubblica e con esse anche gli strumenti tradizionali della gestione aziendale (Contabilità economico-patrimoniale, Controllo di Gestione, Bilancio consuntivo e Budget, e via dicendo).